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L’ icona bizantina – Opera d’arte e oggetto di culto di Adrian Lucian NEGREA

Il disegno è la prima forma di comunicazione interpersonale, molto prima anche dell’alfabeto. Una testimonianza ci è data dai disegni primitivi scoperti nelle caverne nel territorio di oggi della Spagna e della Francia.

E’ stato un lungo cammino quello dell’icona dal momento della nascita fino ad oggi. Questo cammino ha coinvolto dei contesti storici complessi e diversi approcci culturali.

Dal primo momento nel quale l’icona aveva assunto una funzione culturale a quella in cui è divenuta opera d’arte ci sono state innumerevoli discussioni e dissensi che continuano ancora oggi.

Le più antiche icone, di cui non conosciamo gli autori, erano dei ritratti dipinti sul legno, o con la tecnica encaustica, ed erano ritratti dei martiri. Per esempio, un icona, del II secolo d. C. proveniente dal Monastero del Sinai,(conservata adesso nel Museo dell’Accademia di Kiev) rappresenta il busto di due sposi ;la croce che li separa ed i suoi raggi che si prolungano fino alle teste dei mariti attesta che si tratta di due martiri.

Tuttavia, conosciamo un’icona dal secolo IV d. C. che rappresenta i santi Serghie e Vah, vestiti da guardiani imperiali, l’icona è dipinta con la tecnica encaustica. Da ora in poi l’icona diventa creazione pittorica, e nello stesso tempo non smette di essere considerata come un vero e proprio ritratto dei santi, e così viene venerata.

 

                                                                                                                                         

Cristo, sec. VI,

                                                                                                                             

Monastero Santa Caterina-Sinai

 

 

 

 

La tradizione cristiana orientale sostiene che la prima icona che riguarda Cristo realizzata durante la sua vita sarebbe la Santa Maria, fatta da mani non umane.

La tradizione cristiana occidentale sostiene che la Sindone di Torino sarebbe la tela con la quale è stato coperto il corpo di Cristo dopo la morte sulla croce. L icona come la Sindone sono due cose affascinanti e per tanti piene di mistero.

 

 

 

 

La Sindone-il volto

 

 

 

 

 

 

 

positivo fotografico  /negativo fotografico

(negativo fotografico 1931)

 

 

 

Le chiese orientali considerano alcune icone come acheropite, cioè fatte da mano non umana.

Studiando il fenomeno della Sindone inevitabilmente questo si incrocia con  l’idea dell’ icona.

La realizzazione dell’icona si fa seguendo un tecnica speciale trasmessa  lungo i secoli. Le più antiche sono realizate con la tecnica dell’ encausto. Secondo questa tecnica i colori venivano fissati con la cera e diffuse tramite arnesi di metallo.

La maggior parte delle icone sono realizzate con colori a tempera, mescolate con  tuorlo d’ uovo , aceto ed aqua.

Il supporto dell’ icona e  il pannello di legno devono essere bene asciutti. Il legno utilizzato non deve essere resinoso.

Come tecnica di pittura l’ icona si realizza attraverso vari strati, partendo dal fondo scuro e schiarendo con i passi successivi.

Quindi l’ icona  viene realizzata con una tecnica di di pittura e rappresenta  anche lo stato d’animo  dell’ autore, del maestro iconografo, per questo motivo possiamo definirla senza dubbio  arte.

Non possiamo non sottolineare anche il lato didattico e culturale che da sempre l’icona ha avuto.  Il valore artistico dell’ icona è posteriore a quello didattico.

L esperienze religiose da sempre hanno richiesto un corrispondente visuale da parte dell’ uomo, sia  che si tratti del cristianesimo, del buddismo, del confucianesimo, del taoismo, dell’ ebraismo.

In questa ottica si  rivela il lato artistico, creativo,  originale dell’ icona.;una necessità di creare per far esprimere un qualcosa, sia una dottrina, sia un fatto storico, sia una leggenda.

 

Adrian  Lucian NEGREA

 

 

 

Biografia:

Adrian  Lucian NEGREA-”L icona-finestra verso il cielo o pure idolatria?”Ed. Galaxia Gutenberg, 2010, Romania.

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