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Le possibilità della consulenza filosofica di Edoardo De Santis

La consulenza filosofica non rappresenta una terapia nel senso usuale in cui ci si riferisce all’idea di cura. Il concetto di pratica filosofica non è neanche riducibile all’acquisizione di un “modus vivendi” specificamente orientato. Il discorso che la consulenza filosofica porta avanti attiene secondo me ad un ambito un po’ differente.

Si tratta di comprendere che abbiamo tutti, in un modo o nell’altro, un atteggiamento che potremmo definire “errato” nei confronti dell’esistenza. Mi spiego meglio. L’idea di filosofia come “terapia dei mali dell’anima” è presente fin dagli albori del discorso filosofico.[1] Anzi si potrebbe affermare che la filosofia abbia avuto inizio proprio per rappresentare un rimedio “naturale” nei confronti dei “mali” dell’esistenza. Riflettere sul senso delle cose infatti significa nello stesso tempo migliorare la propria e l’altrui condizione. Ma, domandiamoci, cosa ha rappresentato la filosofia nel suo sviluppo storico? Ha cambiato il mondo? Ha impedito guerre e, in generale, ingiustizie di ogni genere? Certamente no. Questo è il punto.

La consulenza filosofica rappresenta la possibilità di fare i conti in maniera più approfondita con la realtà così come la conosciamo (o crediamo di conoscere) . Essa vuole prendersi una “rivincita” concreta nei confronti della considerazione usuale della filosofia come teoria fine a se stessa. Essa si pone implicitamente l’obiettivo di condurre l’umanità, come direbbe Nietzsche, verso una nuova meta.[2] Vuole rendere chiaro a tutti che la vita è bella e degna di essere vissuta. Altro che teoria! Noi “adepti” non dobbiamo meravigliarci se gli inizi non sono incoraggianti, o se in generale si stenti a capire quale sia la reale finalità di questa disciplina. Certamente non può fare piacere che filosofi di “professione”[3] non comprendano che la pratica filosofica non è altro che l’espressione della necessità per così dire “inconscia” di un approdo a una considerazione autentica dell’esistenza. Il nostro compito quindi è insito nella ricerca del senso, e nell’invito rivolto agli altri a ritenere che ciò rappresenti la possibilità di costruire una comunità nuova, più giusta e più rispondente alle reali necessità di ognuno.

[1] A tal proposito si veda P. Hadot, “Esercizi spirituali e filosofia antica”, Einaudi.

[2] F. Nietzsche, “Al di là del bene e del male”. “I veri filosofi sono dominatori e legislatori. Essi dicono “ così deve essere!” e stabiliscono la meta dell’uomo.”

[3] Ad esempio si veda ciò che scrive Diego Fusaro in “Il futuro è nostro. Filosofia dell’azione”, edito da Bompiani. Il filosofo torinese parla della consulenza filosofica come una moda del momento che tradirebbe il senso autentico del discorso filosofico.

EDOARDO DE SANTIS

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